ANDRONE MONUMENTALE
Palazzo Pisani, Conservatorio Benedetto Marcello – Venezia
Restauro conservativo dell’Androne monumentale
- Committente: Conservatorio Benedetto Marcello, Venezia
- Progetto: Arch. Barbara Accordi, Ing. Diego Semenzato
- Direzione Lavori: Arch. Barbara Accordi, Ing. Diego Semenzato
L’androne al piano terra di Palazzo Piani collega i due celebri cortili alla porta d’acqua. Si caratterizza come ambiente intermedio fra interno ed esterno: chiuso dall’ampio soffitto in cima ad un maestoso colonnato ma permeabile agli agenti atmosferici come all’acqua alta.
L’androne è impreziosito da articolati rivestimenti polimaterici come gli intonaci riproducenti un finto bugnato in pietra, cornici e stucchi in marmorino e sculture in pietra d’Istria all’interno di nicchie. Con gli anni aveva assunto la funzione di magazzino e pertanto non era stato oggetto della manutenzione che un ambiente così fragile avrebbe richiesto.
L’intervento è stato “ispirato” dalle metodologie del restauro in ambito archeologico, dove materiali originari antichi estremamente fragili restano a stretto contatto con l’ambiente e le sue sollecitazioni. Questa scelta è risultata dalla consapevolezza che il risanamento degli ambienti non li avrebbe in ogni caso sottratti all’azione degli agenti di deterioramento. A questo proposito sono state adottate scelte espressamente conservative e non integrative, mirando a ridare all’ambiente un’unitarietà di lettura e riportando all’equilibrio l’espressività delle sue svariate parti.
L’androne è impreziosito da articolati rivestimenti polimaterici come gli intonaci riproducenti un finto bugnato in pietra, cornici e stucchi in marmorino e sculture in pietra d’Istria all’interno di nicchie. Con gli anni aveva assunto la funzione di magazzino e pertanto non era stato oggetto della manutenzione che un ambiente così fragile avrebbe richiesto.
L’intervento è stato “ispirato” dalle metodologie del restauro in ambito archeologico, dove materiali originari antichi estremamente fragili restano a stretto contatto con l’ambiente e le sue sollecitazioni. Questa scelta è risultata dalla consapevolezza che il risanamento degli ambienti non li avrebbe in ogni caso sottratti all’azione degli agenti di deterioramento. A questo proposito sono state adottate scelte espressamente conservative e non integrative, mirando a ridare all’ambiente un’unitarietà di lettura e riportando all’equilibrio l’espressività delle sue svariate parti.